15 giugno 2020 - CSCS

Puoi presentarti brevemente?
Mi chiamo Niccolò Zuccolo, ho 19 anni e a breve finirò il mio apprendistato di quattro anni come sistemista informatico AFC presso il Centro Svizzero di Calcolo Scientifico e conseguirò la maturità professionale integrata presso la SPAI di Locarno.

Come hai conosciuto il CSCS?
Premetto che fin da bambino sono sempre stato appassionato di informatica. In seguito, già in terza media, ho cominciato a interrogarmi su che tipo di formazione mi sarebbe piaciuto intraprendere alla fine della scuola dell’obbligo. Mia madre ha saputo dall’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale cantonale che era stato bandito il concorso per un posto di apprendista presso il CSCS. In quarta media, davanti a me avevo due interessanti possibilità: potevo iniziare un apprendistato come informatico oppure iscrivermi alla Scuola di arti e mestieri a Trevano, sempre nel settore dell’informatica. Siccome a me piace fare e creare, ho optato per l’apprendistato presso un’istituzione seria e prestigiosa come il CSCS. Avevo l’impressione che la scelta di coniugare scuola e lavoro mi permettesse di imparare di più e di dare sfogo alle mie inclinazioni, alla mia fantasia e alla voglia di cimentarmi in cose nuove.

Cosa ti ha spinto a mandare la tua candidatura al CSCS?
Sin da subito sono rimasto affascinato non solo dalle attività svolte dal centro di calcolo, che ho trovato molto stimolanti, ma anche dal fatto che qui sarei venuto in contatto con persone provenienti da tutto il mondo e con competenze molto diverse fra loro. Inoltre sono stato accolto con professionalità e grande umanità anche durante gli eventi pubblici e le giornate informative del centro. Insomma, non ho avuto tentennamenti e nel giro di pochi giorni ho allestito e inviato la mia candidatura e una lettera motivazionale al CSCS.

Che cosa ti affascina della professione che stai imparando?
La professione che sto imparando ha diverse peculiarità. Mi affascina il fatto che in questo ambito gli sviluppi sono rapidi e in perenne evoluzione. Di conseguenza occorre tenersi costantemente aggiornati: ho dovuto studiare e attingere a risorse personali come la flessibilità e la capacità di adattamento. Oltre a ciò il bello di questo lavoro consiste nel fatto che bisogna avere spirito di iniziativa, un certo grado di autonomia e capacità organizzative, oltre che creatività e spirito di collaborazione con il team.

Come descriveresti una giornata tipo del tuo apprendistato?
Non esiste una giornata tipo, perché il lavoro è estremamente variegato. Al CSCS faccio parte del gruppo “Business Services”. Principalmente mi occupo di prestare assistenza a chi ne ha bisogno all’interno del centro. Inoltre periodicamente sono coinvolto in lavori di installazione di nuovi server o progetti più importanti come ad esempio lo sviluppo di alcune parti di software interni.

Che cosa ti è piaciuto del tuo apprendistato al CSCS? Cosa invece ti è piaciuto di meno?
Qui sono stato accolto e mi sono sentito bene sin da subito. Già dai primi colloqui ho capito che mi sarei confrontato con datori di lavoro esigenti ma, in controparte, disposti a fornirmi una preparazione professionale di qualità. Occorre forse precisare che il primo anno di formazione prevede la frequenza continua alla SPAI e solo a partire dal secondo anno si incomincia l’alternanza settimanale scuola / lavoro. In questo senso, l’introduzione al mondo del lavoro è stata graduale. Dal primo anno di apprendistato ho avuto colleghi e colleghe di sedici nazionalità diverse e la lingua di comunicazione, oltre all’italiano e al tedesco, è stata l’inglese: un ambiente di lavoro estremamente ricco e stimolante da tutti i punti di vista, che spesso si è rivelato anche un luogo in cui stringere preziose amicizie. Non sono infatti mancati i momenti di condivisione ricreativa anche fuori dall’orario di lavoro, come ad esempio fine settimana sulle piste di sci, divertenti partite di calcio e serate gastronomiche con il team di lavoro. Per tornare alla seconda parte della domanda, “il piaciuto meno”, devo dire che a volte l’alternanza scuola / lavoro interrompeva una certa continuità sul posto di lavoro e non sempre era facile tornare a chinarsi sui progetti in corso al CSCS dopo la settimana – peraltro intensa - trascorsa a scuola.

Cosa ti porterai dietro da questa esperienza?
Sicuramente le competenze professionali che mi sono state trasmesse durante questo percorso formativo sono le fondamenta, le basi del mio know-how. Ma vi sono anche delle competenze denominate trasversali che ho appreso: sapermi confrontare con colleghi di lavoro o con gli utenti del centro in maniera professionale, affrontare e gestire eventuali situazioni conflittuali, ecc. Inoltre mi porterò dietro molti contatti e preziosi rapporti di amicizia con i colleghi del centro. A livello umano ho capito che cosa significhi essere una persona affidabile e responsabile e come sia importante avere passione e amore in tutto ciò che si fa nella vita. Non posso infine nascondere che la recente situazione venutasi a creare con la crisi del Covid-19 ha caratterizzato la fase conclusiva della mia formazione, sia professionale sia scolastica. La pandemia ha rappresentato un banco di prova non indifferente per tutti. Per quanto mi concerne, ho potuto verificare le mie capacità nel sapere reagire a contingenze impreviste, situazioni che mi hanno spronato ad attingere a tutte le risorse disponibili e a riformulare e rivedere le modalità di collaborazione nel gestire il lavoro e i rapporti con i colleghi per affrontare al meglio la situazione. Sicuramente un’esperienza che non scorderò.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Subito dopo la fine dell’apprendistato mi attendono dieci mesi di servizio militare, dopodiché mi iscriverò a una scuola universitaria professionale, sempre nel settore informatico, per ampliare le mie conoscenze e dare seguito al percorso intrapreso.